![]() |
![]() |
![]() |
Passione e Resurrezione di Gesù |
I vangeli (apocrifi) di Nicodemo e di Pietro | |
versione sinottica di JB dei testi tratti dal sito di Sabato Scala |
È cosa risaputa che i tanto bistrattàti vangeli apocrifi siano la sorgente di buona parte della mitologia cristiana, la qualcosa però è considerata fondamentalmente irrilevante ai fini dogmatici: che ad es. nei vangeli canonici non vi sia traccia del bue e dell'asinello del presepe, e che questa credenza popolare derivi invece da un vangelo "eretico", non incide sul culto.
La questione però assume ben altra rilevanza, quando si scopre che un dogma di fede (recitato in tutta fretta nientemeno che nel Credo, ridotto a poco più di una filastrocca cui nessuno presta più attenzione :-p) proviene da "fonte non autorizzata". E non stiamo parlando di un evento secondario, ma di una pietra miliare nell'operato di Gesù: la discesa agli inferi.
Quanti sedicenti cristiani sanno, ad esempio, che Gesù aveva promesso a s.Giovanni Battista che sarebbe andato a liberare tutte le anime prigioniere all'inferno? (Una specie di "tana libera tutti" del tutto analogo a quanto afferma il Bar-Do Thos-Grol tibetano, e cioè che vi è sempre speranza di redenzione - anche per i più malvagi.) E quanti sanno che i sommi sacerdoti del sinedrio erano perfettamente al corrente (o almeno erano in grado di esserlo) di chi fosse realmente Gesù, e ciònonostante l'hanno condannato?
Vedi anche il vangelo di s.Tommaso, i vangeli apocrifi e l'approfondimento del mio Libro.
VANGELO DI NICODEMO - versione sinottica (vedi le note di compilazione)
Io Anania [o Ainia], protettore, ufficiale pretoriano, versato nella legge {«ebreo e conoscitore della legge» [1]}, .. indagando .. su quanto fu divulgato per iscritto dagli Ebrei su Ponzio Pilato, trovai queste memorie scritte in lingua ebraica; era l'anno diciassettesimo del regno del signore nostro Flavio Teodosio. .. Nell'anno quindicesimo del regno di Tiberio Cesare 3, imperatore dei Romani, .. il venticinquesimo giorno del mese di marzo, .. Nicodemo scrisse.
[2] Io Enia, protettore, di stirpe ebraica, e seguace della legge, .. ho abbracciato la sua fede per divenire degno del suo santo battesimo. Per prima cosa cercai le memorie scritte in quei tempi, .. e le abbiamo trovate scritte in caratteri ebraici all'epoca del Signore Gesù Cristo. Io le ho tradotte in lettere etniche. .. Le cose compiute dai prìncipi dei sacerdoti e dagli altri Ebrei le ha narrate Nicodemo dopo la croce e la passione del Signore e lo stesso Nicodemo ha ordinato che fossero scritte in lettere ebraiche. [2]
I: PROCESSO, MORTE E RESURREZIONE (vedi anche il vangelo di Pietro)
.. I sommi sacerdoti e scribi .. andarono da Pilato ad accusare Gesù di molte azioni malvagie: .. "Noi abbiamo una legge che ci proibisce di guarire qualsiasi persona nel giorno di sabato. Ma costui ha guarito, [2] con opere malvagie [2], nel giorno di sabato". .. Pilato domandò: "[2] Quali opere malvagie? [2]". Essi gli risposero: "E' un mago, ed in nome di Beelzebub scaccia i demoni e gli sono soggette tutte le cose". Pilato disse loro: "Lo scacciare i demoni non è un'azione di spirito immondo, ma della potenza del dio Esculapio".
.. Pilato allora chiamò un cursore e gli disse: "Mi sia condotto qui Gesù, ma con gentilezza!". Il cursore uscì fuori e quando riconobbe Gesù, l'adorò. .. Allorché Gesù entrò, le immagini che i vessilliferi portavano sulle insegne si inchinarono da sole e adorarono Gesù. .. Gli Ebrei risposero: "Abbiamo visto che i vessilliferi le hanno fatte piegare ad adorarlo". Il governatore chiamò allora i vessilliferi e disse loro: "Perché avete fatto così?". Risposero a Pilato: "Siamo Greci e adoriamo nei templi. Che motivo avevamo noi per adorarlo? Mentre noi tenevamo le insegne, esse si piegarono da sole e l'adorarono".
Disse allora Pilato ai capi della sinagoga e agli anziani del popolo: "Scegliete voi stessi uomini forti e robusti e fate tenere loro le insegne e vedremo se si piegano da sole". .. Pilato chiamò davanti a sé coloro che avevano tenuto le insegne prima, e disse loro: "Ho giurato .. che se gli stendardi non si piegheranno quando entra Gesù, vi farò tagliare le mani". Il governatore ordinò che Gesù entrasse per la seconda volta. .. Or quando egli entrò gli stendardi si piegarono di nuovo e adorarono Gesù. .. Vedendo questo, Pilato fu colto da spavento.
.. [1] Pilato dunque chiamò Gesù e gli disse: "Perché mai costoro ti accusano senza che tu proferisca parola?". Gesù rispose: "Se non fosse stato conferito loro il potere, non potrebbero parlare. Ognuno è signore della propria bocca per proferire il bene o il male. Questi sanno ciò che fanno!". I sacerdoti ebrei risposero a Gesù: "Che cos'è che noi sappiamo bene? Sappiamo anzitutto che tu sei stato concepito nell'adulterio. [1] [e che] tuo padre Giuseppe e tua madre Maria fuggirono in Egitto perché non godevano della fiducia del popolo".
.. Alcuni Ebrei tra i presenti, meno cattivi degli altri, dissero: "Noi non diciamo che egli venga dalla fornicazione. Sappiamo che Giuseppe era sposato con Maria ed egli non nacque da fornicazione". .. Anna e Caifa dissero a Pilato: "Si crede a questi dodici uomini che asseriscono che egli non è nato da fornicazione, ma tutta la nostra moltitudine grida che è nato da fornicazione, che è un mago e che egli disse di essere Figlio di Dio e re, e a noi non si crede".
.. Pilato ordinò a tutta la moltitudine di andarsene, e tenendo solo i dodici uomini che avevano detto che non era nato da fornicazione, ordinò che Gesù fosse posto in disparte, e disse loro: "Per qual motivo quelli desiderano che sia messo a morte?". Risposero a Pilato: "Essi sono gelosi perché egli guarì di sabato". Rispose Pilato: "Desiderano metterlo a morte per un'opera buona?". Gli risposero: "Sì". Indignato, Pilato uscì dal pretorio e disse agli Ebrei: "Chiamo il sole a testimonio! In quest'uomo non ho trovato alcuna colpa". Gli Ebrei risposero al governatore dicendo: "Se quest'uomo non fosse un malfattore, non te lo avremmo consegnato". Pilato disse: "Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge". Risposero gli Ebrei: "A noi non è lecito mettere qualcuno a morte". Pilato disse: "Forse che Dio l'ha proibito a voi, e l'ha permesso a me?".
.. Pilato ritornò nel pretorio, chiamò Gesù in disparte e gli disse: "Sei tu il re degli Ebrei?". Gesù rispose a Pilato, dicendo: "Tu dici questa cosa da te, o te l'hanno detta altri di me? .. Il mio regno non è di questo mondo. Se, infatti, il mio regno fosse di questo mondo i miei servi avrebbero resistito ed io non sarei stato consegnato agli Ebrei. Ma il mio regno non è qui. .. Per questo sono nato e sono venuto, affinché chiunque è della verità ascolti la mia voce". Pilato gli domandò: "Che cos'è la verità?". Gesù gli rispose: "La verità è dal cielo". Pilato disse: "Non c'è verità sulla terra?". Rispose Gesù: "Tu vedi come quelli che dicono la verità sono giudicati da coloro che hanno autorità sulla terra".
.. Pilato, lasciato Gesù nel pretorio, uscì verso gli Ebrei e disse loro: "Non trovo in lui colpa alcuna. .. Sono innocente del sangue di questo giusto! Vedetevela voi!". Gli Ebrei dissero: "Il suo sangue sia su di noi e sui nostri figli!".
Chiamati a sé gli anziani, i sacerdoti e i leviti, Pilato disse loro SEGRETAMENTE: "Non fate così! Non c'è infatti nulla reo di morte in ciò di cui l'accusate, la vostra accusa riguarda, infatti, le guarigioni e la profanazione del sabato". Gli anziani, i sacerdoti e i leviti risposero: "Se uno bestemmia contro Cesare è o non è reo di morte?". "E' reo di morte", rispose Pilato. Gli Ebrei gli risposero: "Se è reo di morte chi bestemmia contro Cesare, quest'uomo ha bestemmiato contro Dio".
.. Allora il procuratore ordinò che tutti gli Ebrei uscissero dal pretorio, chiamò a sé Gesù e gli disse: "Che debbo fare io di te?". Gesù gli rispose: "Fa' come ti è stato dato!". Pilato gli rispose: "Come è stato dato?". "Mosè e i profeti predissero la mia morte e la mia risurrezione", disse Gesù. Degli Ebrei che si erano nascosti, udirono e dissero a Pilato: "Hai bisogno ancora di udire un'altra bestemmia?". .. Disse loro Pilato: "Prendetelo voi e punitelo a modo vostro!". "Vogliamo che sia crocifisso", dissero gli Ebrei. "Non è reo della morte in croce", disse Pilato. "Per qual motivo dovrebbe morire?". Gli Ebrei risposero: "Perché egli si dice Figlio di Dio e re".
.. Una donna gridando da lontano disse: "Soffrivo di una perdita di sangue, toccai il lembo del suo manto e il flusso del mio sangue, del quale soffrivo da dodici anni, si arrestò". Gli Ebrei dissero: "Secondo la nostra legge una donna non può testimoniare". Ed altri ancora, una moltitudine di uomini e donne, gridarono ad alta voce, dicendo: "Quest'uomo è un profeta! Anche i demoni gli sono soggetti!". A costoro che dissero che i demoni gli sono soggetti, Pilato disse: "Perché non gli sono soggetti anche i vostri maestri?". Risposero: "Non lo sappiamo".
.. Chiamati a sé Nicodemo e i dodici uomini che avevano affermato ch'egli non era nato da fornicazione, disse loro: "Che debbo fare? Tra il popolo infatti scoppia una sommossa". .. Alcuni Ebrei risposero: "Se lasci quest'uomo libero, tu non sei amico di Cesare! Egli, infatti, si è detto Figlio di Dio e re: tu dunque vuoi questo re, e non Cesare". Pilato si stizzì e disse agli Ebrei: "Siete stati sempre un popolo sedizioso e vi siete sempre opposti ai vostri benefattori". "Quali benefattori?", domandarono gli Ebrei. "Da quanto ho sentito", disse Pilato, "il vostro Dio vi ha liberato dalla dura schiavitù dell'Egitto, e vi ha salvato attraverso il mare quasi fosse terra asciutta, nel deserto vi nutrì con la manna e vi diede le quaglie, dalla roccia vi diede acqua da bere e vi diede una legge. In tutto questo voi avete provocato l'ira del vostro Dio: volevate un vitello di metallo fuso, amareggiaste così il vostro Dio, il quale perciò voleva annientarvi. Ma Mosè supplicò per voi e così fuggiste alla morte. Ed ora voi mi accusate di odiare l'imperatore". .. Pilato allora prese dell'acqua, si lavò le mani davanti al sole, dicendo: "Sono innocente del sangue di quest'uomo giusto. Vedetevela voi!". Gli Ebrei gridarono nuovamente: "Il suo sangue sia su di noi e sui nostri figli!".
.. Pilato allora ordinò che fosse tirato il velo davanti alla sedia curule, e disse a Gesù: "Il tuo popolo ti accusa di pretendere il titolo di re. Perciò ho decretato che, in ossequio alla legge dei pii imperatori, sia prima flagellato e poi sospeso sulla croce nel giardino dove tu sei stato preso. Disma e Gesta [o: Dema e Cista], ambedue malfattori, saranno crocifissi con te".
.. Verso l'ora settima, l'oscurità si estese sulla terra fino all'ora nona, perché il sole si era oscurato. Il velo del tempio si stracciò in due, e Gesù gridò a gran voce: "Padre, baddach efchid ruel, che significa: "Nelle tue mani io affido il mio spirito"". Ciò detto, spirò.
.. Un uomo di nome Giuseppe, consigliere della città di Arimatea, egli pure in attesa del regno di Dio, andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo tirò giù, l'avvolse in un panno di lino e lo depose in una tomba scavata nella roccia dove non era stato deposto ancora mai alcuno. .. Udito che Giuseppe aveva chiesto il corpo di Gesù, gli Ebrei lo .. arrestarono .. e diedero ordine di mantenerlo sotto buona custodia fino al primo giorno della settimana; e gli dissero: "Sappi che l'ora non ci permette di agire contro di te, giacché sta spuntando il sabato, ma sappi che tu non avrai mai l'onore di una tomba: la tua carne, infatti, sarà gettata agli uccelli del cielo". Rispose Giuseppe: .. Avete risposto a Pilato: 'Il suo sangue sia su di noi e sui nostri figli'. Ed ora io temo che l'ira di Dio venga su di voi e sui vostri figli, come avete detto". Udite queste parole, gli Ebrei si infuriarono, gli posero le mani addosso, lo legarono e lo rinchiusero in una camera senza finestre e alla porta posero delle guardie; e apposero i sigilli alla porta del luogo ove avevano rinchiuso Giuseppe.
.. Allorché ebbe luogo il consiglio, ordinarono che egli fosse introdotto, con grande disonore. Aperta la porta non lo trovarono. Tutto il popolo restò stupito, perché i sigilli erano intatti e la chiave l'aveva Caifa. E non osarono più mettere le mani su colui che, davanti a Pilato, aveva parlato in favore di Gesù. .. Giunsero le guardie che gli Ebrei avevano chiesto a Pilato per custodire il sepolcro di Gesù affinché i suoi discepoli non andassero a rubarlo, ed annunziarono .. come fosse avvenuto un grande terremoto e: "Abbiamo visto un angelo discendere dal cielo, far rotolare la pietra dall'ingresso della tomba e sedere su di essa, ed era splendente come la neve e come il lampo. {«con un aspetto folgorante e i vestiti come la neve» [2]} .. Udimmo la voce dell'angelo che parlava con le donne, che attendevano alla tomba, dicendo: 'Non temete .. e andate subito a dire ai suoi discepoli che egli risorse dai morti, ed è in Galilea'."
.. All'udire queste parole, gli Ebrei temettero grandemente e dissero: "Che questo racconto non giunga alle orecchie del popolo e tutti si rivolgano a Gesù!". Gli Ebrei allora tennero consiglio, ammassarono una grande somma di denaro e la diedero alle guardie, dicendo: "Dite che mentre voi dormivate, nella notte, vennero i suoi discepoli e lo rubarono. Qualora il procuratore udisse questo, gli parleremo noi affinché non abbiate da preoccuparvi". Ed essi preso (il denaro) fecero come erano stati istruiti.
.. Ma dalla Galilea vennero a Gerusalemme un sacerdote, Finee, uno scriba, Adas, un levita, Aggeo, ed annunziarono ai capi della sinagoga, sacerdoti e leviti: "Abbiamo visto Gesù che sedeva sul monte Mamilch [o Mambre, o Malech: è il Monte degli Ulivi] con i suoi discepoli. Egli ordinò ai suoi discepoli: "Andate in tutto il mondo ed annunziate a tutta la creazione: chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. Questi sono i segni che accompagneranno i credenti: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti, se berranno una bevanda mortifera non farà loro alcun male, imporranno le mani sui malati e guariranno. {«Tutte le cose che voi domanderete nel mio nome, le riceverete.» [1]} ". E abbiamo visto che mentre Gesù parlava ancora ai suoi discepoli, fu preso in cielo". [I] capi della sinagoga .. presero la legge e li fecero giurare di non ripetere mai più ad alcuno queste parole. Poi diedero loro da mangiare e da bere e li scacciarono dalla città dopo aver loro dato anche del denaro e tre uomini che li accompagnassero fino in Galilea. E se ne partirono in pace.
.. Anna e Caifa dissero: ".. Non sapete che i suoi discepoli diedero molto denaro ai custodi del sepolcro e li ammaestrarono a dire che discese un angelo dal cielo a far rotolare la pietra dall'ingresso della tomba?". Ma i sacerdoti e gli anziani obiettarono: "Sia pure! I suoi discepoli rubarono il corpo. Ma come ha fatto la sua anima ad entrare nel suo corpo sicché ora egli si trova in Galilea?". Incapaci di rispondere a questo, alla fine con sforzo conclusero: "Noi non dobbiamo credere agli incirconcisi. {«Agli Ebrei non è lecito credere alcuna parola da stranieri» [2]} .. Nessuno ha domandato loro in che modo è stato preso. Come ci ha insegnato il libro delle sacre Scritture, anche Elia fu preso in cielo. .. I figli del profeta .. domandarono .. 'Non l'ha rapito uno spirito e gettato su di una montagna?'. {«Anche lo scriba Hierio disse: "Anche della morte di Mosè abbiamo sentito parlare, ma non l'abbiamo vista, giacché è scritto nella legge del Signore: 'Mosè è morto al cospetto del Signore e nessuno, fino al giorno d'oggi, ha conosciuto la sua tomba'".» [1]}
[Così] andarono a cercarlo per tre giorni, ma non lo trovarono; capirono così che era stato preso. Ed ora ascoltatemi. Mandiamo su di ogni monte di Israele per vedere se il Cristo è stato rapito da uno spirito e posato su di una montagna".
Questo discorso piacque a tutti; mandarono su di ogni monte di Israele a cercare Gesù, ma non lo trovarono. Trovarono invece Giuseppe da Arimatea, ma nessuno osò afferrarlo.
.. "Pace a te! Sappiamo di aver peccato contro Dio e contro te. Abbiamo pregato il Dio di Israele affinchè ti fosse concesso di andare dai tuoi padri e dai tuoi figli, giacchè .. [1] noi tutti siamo afflitti per ciò che ti abbiamo fatto. Allorché abbiamo aperto la porta e non t'abbiamo trovato, abbiamo capito che era un disegno maligno quello che noi avevamo compiuto. Dio ha fatto svanire il nostro disegno contro di te, o padre nostro Giuseppe venerato da tutto il popolo". [1]
.. Giuseppe rispose: "Nel giorno della preparazione, dalle ore dieci circa, quando mi avete chiuso, fino a tutto il sabato, io rimasi là. Nella mezzanotte, mentre stavo su e pregavo, la camera nella quale mi avete chiuso fu presa ai quattro angoli, sollevata in alto, ed io vidi con i miei occhi qualcosa come un lampo splendente. Pieno di paura, caddi a terra. Qualcuno mi afferrò per la mano sollevandomi dal luogo in cui ero caduto, mentre un umidore, come fosse acqua, mi scorse da capo a piedi ed un profumo di unguento venne alle mie narici. {«mi inondò con abbondante acqua da capo a piedi, [e poi] con la stessa acqua mi ha sfregato la faccia come per lavarmi»[2]} Egli asciugò il mio viso, mi baciò e disse: "Non temere, Giuseppe! Apri gli occhi e vedi chi è colui che parla con te". Alzai lo sguardo e vidi Gesù. Tremai e ritenevo che si trattasse di un fantasma. Allora recitai i comandamenti ed egli li recitò con me. Non ignorate che se un fantasma incontra qualcuno e ode i comandamenti scappa di corsa. Vedendo io che li recitava con me, gli dissi: "Rabbi Elia!". Ma quello mi rispose: "Non sono Elia". Gli domandai: "Chi sei dunque, signore?". Mi rispose: "Io sono Gesù, di cui tu hai chiesto il corpo da Pilato; mi hai avvolto in una sindone pura, hai posto un sudario sul mio viso, mi hai messo nella tua tomba nuova e hai arrotolato una grande pietra alla porta della tomba".
Dissi allora al mio interlocutore: "Indicami il luogo nel quale ti avevo messo". Egli mi trasportò e mi fece vedere il luogo nel quale l'avevo messo: là giacevano la sindone e il sudario che avevo posto sul suo viso. E riconobbi che era Gesù. [[2] conferma che fu trasportato, mentre [1] no: «"Mostrami il luogo ove io ti ho posto". Egli mi prese, mi mostrò il panno e il sudario ch'io avevo messo sul suo viso, e riconobbi che era Gesù.»]
Mi prese per mano e, a porte chiuse, mi pose in mezzo a casa mia, mi condusse al mio letto e mi disse: "Pace a te!". Poi mi baciò e disse: "Per quaranta giorni non uscire di casa tua. Ecco, infatti, ch'io vado in Galilea dai miei fratelli"".
.. Quando nacque Gesù i suoi genitori lo portarono in questo luogo ed offrirono a Dio sacrifici ed olocausti. E quando il grande maestro Simeon lo prese sulle sue braccia, disse: "Ora congedi il tuo servo, o padrone, / in pace, conforme alla tua parola, / poiché i miei occhi videro la tua salvezza, / da te preparata al cospetto di tutti i popoli, / luce per illuminare le nazioni / e gloria del tuo popolo Israele". Simeon li benedisse e, rivolto a Maria, sua madre, disse: "Ti annunzio una notizia a proposito di questo fanciullo!". Maria domandò: "Lieta, mio signore?". Simeon rispose: "Lieta! Ecco che costui è posto in Israele [2] in rovina e risurrezione di molti, e in segno di contraddizione [2], e a te stessa una spada trapasserà l'anima affinché siano svelati i pensieri di molti cuori". {«quanto a te, alla tua anima, c'è una spada che verrà ad essa affinché si manifestino i pensieri del cuore di moltissime persone» [1]}
.. Allora i capi della sinagoga, sacerdoti e leviti dissero tra sé: "Su, mandiamo nella Galilea dai tre uomini che erano venuti qui a parlarci della sua dottrina e della sua assunzione, e ci racconteranno come lo abbiano visto assunto".
.. "Separateli l'un l'altro - disse Anna - e vediamo se il loro parlare concorda". E li divisero l'uno dall'altro.
.. "Mentre ancora sedeva sul monte Mamilch - rispose Adas - ed ammaestrava i suoi discepoli, abbiamo visto una nube che coprì con la sua ombra sia lui sia i suoi discepoli. Poi la nube lo trasportò su in cielo, mentre i suoi discepoli giacevano faccia a terra". {«abbiamo visto una nube luminosa che lo copriva con i suoi discepoli. Quando Gesù si alzò, la nube lo trasportò in cielo. I suoi discepoli erano invece stesi a terra e pregavano» [1]}
Poi chiamarono il sacerdote Finee ed interrogarono anche lui dicendo: "Come hai visto Gesù mentre era assunto?" Ed egli rispose nello stesso modo. Interrogarono ancora Aggeo, e anch'egli rispose nello stesso modo. .. Allora il sinedrio disse: "Nella legge di Mosè è detto: 'Qualsiasi fatto sarà stabilito sulla parola di due testimoni o sulla parola di tre testimoni'".
II: LA DISCESA DI GESÙ AGLI INFERI
.. Disse Giuseppe: ".. Che Gesù sia risorto .. non costituisce una meraviglia; la meraviglia sta invece nel fatto che egli non sia risorto solo bensì siano risorti anche molti altri morti e siano apparsi, in Gerusalemme, a parecchie persone. E se finora non conoscete altri, [3] tutti conosciamo il beato Simeone, sommo sacerdote, colui che prese nelle sue mani il bambino Gesù, nel tempio. Questo Simeone ebbe due figli, [Carino e Leucio,] fratelli germani, e tutti noi siamo stati alla loro dormizione e alla loro sepoltura. [3] Li abbiamo, infatti, sepolti da poco tempo, ed ora i loro sepolcri furono visti aperti ed essi sono vivi ed abitano ad Arimatea".
[3] .. Li condussero a Gerusalemme, nella sinagoga. Chiusero le porte, presero la legge del Signore, la posero tra le loro mani e li scongiurarono, per il Dio Adonai e il Dio di Israele che ha parlato ai nostri padri per mezzo della legge e dei profeti, dicendo: [3] "Vogliamo che giuriate per il Dio di Israele e per Adonai, e diciate così la verità sul modo in cui siete risorti e su chi vi ha fatto risorgere dai morti".
[3] Udito questo giuramento, i corpi di Carino e di Leucio fremettero, i loro cuori furono turbati e gemettero. Assieme guardarono in cielo, con le dita si fecero un segno di croce sulla lingua. .. "Signore Gesù Cristo, risurrezione e vita dei morti, permettici di parlare dei misteri divini della tua maestà, avveratisi dopo la tua morte in croce, giacché siamo stati scongiurati per il tuo nome santo. Tu hai infatti ordinato ai tuoi servi di non riferire ad alcuno i segreti della tua maestà, quello che tu hai compiuto negli inferi." [3]
.. Allora abitavamo nell'Ade con tutti i morti dell'eternità. E nell'ora di mezzanotte in quei luoghi oscuri sorse e risplendette una luce come quella del sole, ne restammo tutti illuminati e ci vedemmo l'un l'altro. {«Avvenne improvvisamente un aureo calore solare e una luce purpurea splendette su di noi. Immediatamente, il padre di tutto il genere umano con tutti i patriarchi e profeti esultarono, dicendo: "Questa luce è il principio della luce sempiterna che la luce coeterna promise di trasmetterci".» [3]}
.. Poi, dal deserto venne là in mezzo un asceta, e i patriarchi gli domandarono: "Chi sei tu?". Egli rispose: "Io sono Giovanni, l'ultimo dei profeti. .. Venne da me il figlio di Dio e .. con le mie mani io lo battezzai nel fiume Giordano. {«L'ho battezzato nel fiume Giordano, e ho udito la voce del Padre che risuona dal cielo proclamando a suo riguardo: Questo è il mio figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto. Da lui io ricevetti la promessa che egli sarebbe disceso agli inferi".» [4]} .. Per questo mi ha mandato anche da voi per annunziare che l'unigenito figlio di Dio viene quaggiù affinché chiunque crede in lui sia salvo, e chiunque non crede sia condannato. .. Solo ora è concesso un tempo di penitenza per voi, per gli idoli che avete venerato nel mondo vano e per i peccati che avete commesso; ed è impossibile che questo capiti in un altro tempo". {«Io sono Giovanni, voce e profeta dell'Altissimo, precorsi davanti alla sua venuta per preparare le sue vie e dare al suo popolo la conoscenza della salvezza per la remissione dei suoi peccati. .. Ed ora precorsi davanti a lui e discesi ad annunziarvi che è imminente la sua visita: egli, oriente e figlio di Dio, viene dall'alto su di noi che sediamo nelle tenebre e nell'ombra di morte» [3]}
.. Il primo creato, .. Adamo, .. disse a suo figlio Set: "Set, figlio mio, voglio che tu dica ai primi padri e ai profeti dove ti ho mandato allorché caddi nella malattia di cui morii". Disse allora Set: ".. Mio padre Adamo .. mi mandò a compiere una preghiera a Dio, nell'immediata vicinanza della porta del paradiso affinché fossi condotto da un angelo all'albero della misericordia per prendere l'olio e ungere mio padre e farlo risorgere dalla sua infermità. Ed è quanto io feci. Dopo la preghiera venne un angelo del Signore e mi disse: "Che cosa chiedi, Set? Chiedi l'olio che fa risorgere gli infermi oppure l'albero dal quale scorre quell'olio per l'infermità di tuo padre? Ciò ora non si può trovare. Vai dunque e dì a tuo padre che dopo che saranno compiuti cinquemila e cinquecento anni dalla creazione del mondo, discenderà sulla terra l'unigenito figlio di Dio fatto uomo: egli lo ungerà con questo olio e risorgerà; con acqua e Spirito santo monderà sia lui sia i suoi discendenti e allora guarirà da ogni malattia. Ora però questo è impossibile"".
[In quella] venne Satana, l'erede delle tenebre, e disse all'Ade: "O tu che divori tutto e sei insaziabile, ascolta le mie parole! Per un mio artifizio gli Ebrei hanno messo in croce un certo Gesù della stirpe degli Ebrei; egli chiama se stesso figlio di Dio, ma è un uomo, ed ormai che è finito è pronto per essere qui rinchiuso. .. Nel mondo di sopra, allorché viveva con i mortali, mi ha fatto molto male. Ovunque trovava dei miei servi, li perseguitava. .." L'Ade disse: "E' proprio così possente .. ? E se è così, gli puoi tu resistere? A me pare che nessuno potrà resistergli. ..". Satana rispose: "O tu che divori tutto e sei insaziabile, hai tanta paura per quanto hai udito a proposito del comune nostro nemico? .. Preparati dunque ad afferrarlo fortemente allorché verrà". L'Ade rispose: "O erede delle tenebre, figlio della perdizione, diavolo, tu mi hai detto .. che, con la sola parola, egli ha dato la vita a molti che erano ormai pronti per essere sepolti: se ha liberato altri dal sepolcro, come e con quale forza potrà essere egli trattenuto presso di noi? .. Se lo riceviamo qui, metteremo in pericolo anche gli altri. Io ho inghiottito tutti gli uomini fin dall'inizio; ma ecco che sono agitati, ed io ho male alla pancia. .. Quel Lazzaro che mi è stato strappato .. infatti fuggì da me non come morto, ma come un'aquila; la terra lo respinse fuori istantaneamente così. Ti scongiuro, perciò, .. di non condurlo quaggiù. Penso, infatti, che verrà qua per risuscitare tutti i morti. ..".
.. Mentre Satana e l'Ade parlavano così tra loro, ci fu una voce grande come un tuono, che diceva: "Alzate le vostre porte, o prìncipi, aprite le vostre porte eterne ed entrerà il re della gloria". L'Ade udì e disse a Satana: "Esci e resistigli, se puoi!". Satana dunque venne fuori, e l'Ade disse ai suoi demoni: "Rafforzate bene le porte bronzee, tirate le spranghe di ferro, osservate tutte le chiusure, vigilate tutti i punti. Se egli entra qui, guai a noi!".
.. Udita questa voce per la seconda volta, l'Ade rispose come se non lo conoscesse, dicendo: "Chi è questo re della gloria?". Gli angeli del padrone gli risposero: "Un Signore forte e potente, un Signore potente in guerra!". A queste parole, le porte bronzee furono subito infrante e ridotte a pezzi, le sbarre di ferro polverizzate, e tutti i morti, legati in catene, furono liberati e noi con essi. Ed entrò, come un uomo, il re della gloria e furono illuminate tutte le tenebre dell'Ade.
.. L'Ade gli gridò subito: "Siamo stati vinti, guai a noi! Ma chi sei tu che hai una tale autorità e potenza? Chi sei tu che, senza peccato, sei venuto qui? Tu che sembri piccolo e puoi compiere grandi cose, sei umile e alto, servo e padrone, soldato e re, ed eserciti la tua autorità sui morti e sui vivi? .. Sei tu dunque Gesù del quale ci ha parlato l'archisatrapo Satana e che per opera della croce e della morte sei in procinto di ereditare tutto il mondo?".
Poi il re della gloria afferrò per il capo l'archisatrapo Satana e lo consegnò agli angeli, dicendo: "Con catene ferree legategli mani e piedi, collo e bocca! Poi datelo in potere dell'Ade dicendo: "Prendilo e tienlo fino alla mia seconda venuta!"". Preso Satana, l'Ade gli disse: "O Beelzebul, erede del fuoco e del tormento, nemico dei santi, che cos'è che ti ha costretto a determinare la morte in croce del re della gloria sicché venisse qui a spodestarci? Guardati attorno e osserva come a noi non è più rimasto alcun morto e come tutti quanti avevi guadagnato per mezzo del legno della conoscenza, li hai persi tutti per il legno della croce, e tutta la tua gioia s'è mutata in tristezza: mentre volevi dare la morte al re della gloria, hai dato la morte a te stesso. Avendoti ricevuto per tenerti ben sicuro, imparerai per esperienza quali mali addosserò su di te.
.. Il salvatore benedisse Adamo con il segno della croce sulla sua fronte, ed ugualmente fece per i patriarchi, i profeti, i martiri, i primi padri e, presili, salì dall'Ade. .. Proseguendo dunque il cammino verso il paradiso, tenne per mano il primo padre Adamo e affidò lui e tutti i giusti all'arcangelo Michele. E mentre entravano per la porta del paradiso, si fecero loro incontro due vegliardi ai quali dissero i santi padri: "Chi siete voi che non avete visto la morte né siete discesi nell'Ade, bensì dimorate in paradiso in anima e corpo?". Uno di essi rispose: "Io sono Enoc, colui che fu gradito a Dio, dal quale fui trasferito qui. E questo è Elia, il tesbita. Vivremo fino alla fine del mondo, quando saremo mandati da Dio a resistere all'anticristo e ad essere uccisi da lui. Ma anche a risorgere dopo tre giorni, a essere presi nelle nubi per andare incontro al Signore".
[3] [Il buon ladrone disse:] "Quando Gesù fu crocifisso, credetti che egli era il creatore di tutte le creature e il re onnipotente, e lo supplicai dicendo: Ricordati di me, Signore, quando giungerai nel tuo Regno. Subito egli accolse la mia supplica e mi disse: "in verità ti dico, oggi sarai con me in paradiso. Mi diede poi questo segno della croce dicendo: Portalo camminando in paradiso e, qualora l'angelo che custodisce il paradiso non ti permettesse di entrare, mostragli questo segno della croce e digli: mi ha mandato Gesù Cristo, figlio di Dio, che ora è crocifisso. Io feci così e dissi all'angelo che custodisce il paradiso tutte queste cose. Udito ciò da me, egli subito aprì, mi fece entrare e mi pose alla destra del paradiso. .." [3]
.. Noi due fratelli abbiamo visto e udito tutte queste cose, e siamo stati mandati dall'arcangelo Michele e incaricati di annunziare la risurrezione del Signore, ma prima ancora di andare nel Giordano ed essere battezzati. Ove appunto ci siamo recati e siamo stati battezzati con altri morti risorti. Poi siamo venuti a Gerusalemme e abbiamo terminato la pasqua della risurrezione. Ma ora non possiamo intrattenerci oltre in questo luogo. L'amore di Dio Padre, la grazia del Signore nostro Gesù Cristo e la comunione dello Spirito santo sia con voi tutti. Essi scrissero così, sigillarono i rotoli e ne diedero uno al sommo sacerdote e l'altro a Giuseppe e Nicodemo. E subito sparirono, a gloria del Signore nostro Gesù Cristo. Amen.
[3] Questi sono i misteri divini e sacri che abbiamo visto e udito noi, Carino e Leucio. Non ci è concesso di narrare gli altri misteri di Dio come ci ha ordinato l'arcangelo Michele, dicendo: ".. Non parlerete con alcun uomo ma resterete come muti fino a quando giunga l'ora in cui lo stesso Signore vi permetterà di riferire i misteri della sua divinità". L'arcangelo Michele ci ha ordinato di andare al di là del Giordano, in un luogo ricco e fertile, dove sono molti che risorsero con noi a testimonianza della risurrezione di Cristo Signore. Poiché, noi che siamo risuscitati dai morti, abbiamo soltanto un permesso di tre giorni per celebrare in Gerusalemme la pasqua del Signore con i nostri parenti vivi in testimonianza della risurrezione di Cristo Signore. Siamo anche stati battezzati nel santo fiume Giordano e ognuno di noi ha ricevuto una stola candida. Al di là del Giordano. "Tre giorni dopo, celebrata la pasqua del Signore, tutti coloro che erano risorti con noi, sono stati rapiti nelle nubi e portati al di là del Giordano e non sono più stati visti da alcuno. A noi invece è stato detto di perseverare in preghiera nella città di Arimatea. [3]
[3] Carino diede ciò che aveva scritto nelle mani di Anna, di Caifa e di Gamaliel; e Leucio diede quanto aveva scritto nelle mani di Nicodemo e di Giuseppe. E subito si trasfigurarono, diventando straordinariamente diafani e non sono più stati visti. I loro scritti poi sono stati trovati uguali [sempre poichè secondo la legge ebraica, due testimonianze uguali attestano la verità ndJB]: neppure una sola lettera vi era in più o in meno. [3]
[4] Allorché il foglio di carta fu letto interamente tutti coloro che avevano udito caddero bocconi e piangendo amaramente si percuotevano il petto con violenza gridando: ".. Guai a noi i miseri che abbiamo versato sulla terra un sangue santo!". Per tre giorni dunque e per tre notti non assaggiarono pane e acqua, né alcuno di loro ritornò nella sinagoga. Il terzo giorno, radunato il consiglio, fu letto il foglio di carta di Leucio: in esso non fu trovata neppure una sillaba in più o in meno di quanto conteneva lo scritto di Carino. Allora la sinagoga fu commossa, tutti piansero per quaranta giorni e quaranta notti, aspettando da Dio la rovina e la vendetta divina. Ma quel pio e altissimo misericordioso non li distrusse immediatamente, per dar loro un comodo spazio di penitenza. [4]
[3] Lo stesso Pilato scrisse tutte le cose che dagli Ebrei erano state fatte e dette a proposito di Gesù e annotò tutti i fatti nei pubblici registri del suo pretorio. .. Dopo di ciò, Pilato andò nel tempio degli Ebrei, radunò tutti i prìncipi dei sacerdoti, i grammatici, gli scribi, i dottori della legge, [ed] ordinò che fossero chiuse tutte le porte e disse loro: "Abbiamo udito che in questo tempio avete un grande armadio di libri. Vi prego perciò che sia posto davanti a noi". E mentre questo armadio di libri ornato di oro e di gemme preziose veniva portato da quattro ministri, Pilato disse a tutti: "Vi scongiuro per il Dio dei vostri padri, che vi ha ordinato di edificare questo tempio quale luogo del suo sacrario, di non tacermi la verità. Voi sapete tutte le cose che sono scritte nei libri di questo armadio, e ora dite se nelle Scritture avete trovato che questo Gesù, colui che avete crocifisso, è il figlio di Dio che doveva venire per la salvezza del genere umano, ed entro quanti anni doveva venire. Fatemi sapere se l'avete crocifisso coscientemente o incoscientemente".
[3] Anna e Caifa ordinarono che uscissero dal sacrario tutti quelli che erano con loro; poi chiusero tutte le porte del tempio e del sacrario, e dissero a Pilato: ".. Dopo che abbiamo crocifisso Gesù, ignorando che fosse il figlio di Dio, e ritenendo che facesse prodigi in virtù di qualche incantesimo, .. abbiamo trovato molti testimoni della nostra stirpe che asseriscono di avere visto Gesù, vivo dopo la sua passione e morte penetrare nell'alto dei cieli. .. L'arcangelo Michele ha parlato al terzo figlio del primo uomo, Adamo, di cinquemila e cinquecento anni, dopo i quali sarebbe venuto dai cieli Cristo, il dilettissimo figlio di Dio. Abbiamo considerato anche che forse era il Dio di Israele che disse a Mosè: "Fatti un'arca dell'alleanza della lunghezza di due cubiti e mezzo, della larghezza di un cubito e mezzo e dell'altezza di un cubito e mezzo". In questi cinque cubiti e mezzo abbiamo inteso e conosciuto la formazione dell'arca dell'antica alleanza, giacché entro cinquemila e cinquecento anni doveva venire Gesù Cristo nell'arca del suo corpo e abbiamo riscontrato che egli è lo stesso Dio di Israele, figlio di Dio. .. Dal tempo in cui Dio fece il cielo e la terra e il primo uomo fino al diluvio vi sono 2212 anni; dal diluvio fino alla erezione della torre vi sono 531 anni; dall'erezione della torre fino ad Abramo vi sono 606 anni; da Abramo fino all'uscita dei figli d'Israele dall'Egitto vi sono 470 anni; e dall'uscita dei figli d'Israele dall'Egitto fino alla costruzione del tempio vi sono 511 anni; dalla costruzione del tempio fino alla sua distruzione vi sono 464 anni; con la Bibbia di Esdra siamo giunti fino a qui; indagando dall'incendio del tempio fino all'avvento di Cristo e alla sua nascita abbiamo trovato che ci sono 636 anni. La somma totale è di 5500 anni, secondo quanto abbiamo trovato scritto nella Bibbia, come aveva predetto Michele arcangelo a Set, terzo figlio di Adamo: dopo 5500 anni sarebbe venuto Cristo, il figlio di Dio. .. Finora non l'abbiamo detto ad alcuno affinché non vi fossero dissensi nelle nostre assemblee; .. a nostra volta ti scongiuriamo, per la tua vita e per la tua salute, di non manifestare ad alcuno in Gerusalemme queste parole". .. Udite queste parole di Anna e Caifa, Pilato le ripose tutte tra gli atti del Signore e salvatore, nei pubblici registri del pretorio, e scrisse una lettera a Claudio, re della città di Roma, dicendo: "Ponzio Pilato a Claudio suo re, salute. Avvenne [che] gli Ebrei punissero se stessi e i loro posteri con una crudele condanna. Infatti Dio aveva dato la promessa ai loro padri che avrebbe mandato loro dal cielo il suo santo che giustamente sarebbe stato chiamato loro re; .. camminava a piedi asciutti sulle onde del mare, .. tutto il popolo ebraico lo diceva figlio di Dio; ma i prìncipi dei sacerdoti, presi da invidia contro di lui, .. lo crocifissero, e quando fu sepolto gli posero le guardie. Ma, mentre i miei soldati facevano la guardia, nel terzo giorno, egli risorse. .. Ho riferito queste cose affinché, qualora qualcuno mentisca, tu non ritenga giusto credere alle menzogne degli Ebrei". [3]
[3] Satana, disse: ".. Lo tentai e suscitai contro di lui l'invidia e l'ira del mio antico popolo ebraico". .. L'Infero rispose e disse: "Tu mi hai detto che egli è quello che estrasse da te i morti. Ci sono stati molti che mentre vivevano sulla terra hanno preso dei morti da me, non però per mezzo del loro proprio potere, bensì per opera di preghiera a Dio, e il loro Dio onnipotente li portò via da me. Chi è questo Gesù? .. Forse è quello stesso che con la parola del suo comando restituì alla vita Lazzaro? .. Quando udii il comando della sua parola tremai, atterrito dalla paura, e i miei ministri [interessante, ndJB] furono tutti sconvolti con me. Non abbiamo potuto trattenere lo stesso Lazzaro, ma scuotendosi con tutta l'agilità e la celerità di un'aquila se ne salì, uscendo da noi; la stessa terra che custodiva il corpo morto di Lazzaro lo restituì subito vivo. .. L'uomo che ha potuto fare questo, è un Dio forte nel suo comando. .. Se l'addurrai qui da me, libererà tutti coloro che sono chiusi in questo carcere crudele e legati dalle catene dei peccati, e li condurrà alla vita eterna della sua divinità". .. E mentre il principe Satana e l'Infero parlavano così tra loro, improvvisamente venne una voce come un tuono e un grido spirituale. .. L'Infero, all'udire ciò, disse al principe Satana: "Allontanati da me ed esci fuori dalle mie sedi: se sei un abile combattente, lotta contro il re della gloria. Ma che relazione c'è tra te e lui?". [interessante: la stessa domanda di Smith a Neo in "Matrix", ndJB] E l'Infero scacciò Satana fuori delle sue sedi. Ed ai suoi empi ministri, l'Infero disse: "Chiudete le dure porte di bronzo e ponete su di esse le sbarre di ferro, resistete con forza affinché noi che custodiamo la prigione non siamo presi prigionieri". [3]
[3] L'Infero, vedendo che avevano gridato così per due volte, quasi non lo sapesse, domandò: "Chi è il re della gloria?". Rispondendo all'Infero, David disse: "Conosco le parole di questo grido, giacché io, per mezzo dello spirito, ho vaticinato le stesse cose. Ed ora ti dico quanto ho già affermato prima: il Signore forte e potente, il Signore potente in battaglia, questi è il re della gloria. Lo stesso Signore guardò dal cielo in terra per udire i gemiti dei prigionieri e liberare i figli di coloro che sono stati uccisi. Ed ora, sporchissimo e puzzolentissimo Infero, apri le tue porte affinché entri il re della gloria". Mentre David parlava così, in forma umana, sopraggiunse all'Infero il Signore delle maestà: illuminò le tenebre eterne, sciolse i vincoli indissolubili e l'ausilio della sua invincibile potenza visitò noi che sedevamo nelle tenebre profonde dei nostri delitti e nell'ombra di morte dei nostri peccati. Cristo nella sede dell'Infero e della morte. A questa vista, l'Infero e la morte, e gli empi loro ministri con i crudeli ufficiali, constatando un così grande splendore nel loro regno, allorché videro improvvisamente Cristo nella loro sede, ebbero paura ed esclamarono: "Siamo stati vinti da te!". Chi sei tu, mandato dal Signore per nostra confusione? Chi sei tu, che senza essere soggetto alla corruzione, nell'integra testimonianza della tua maestà, condanni con furore il nostro potere? Chi sei tu, piccolo e grande, umile ed eccelso, soldato e imperatore, lottatore mirabile sotto l'apparenza di servo, morto e vivo, re della gloria, che la croce sostenne ucciso? .. Chi sei tu che assolvi quanti, legati dal peccato originale, sono tenuti prigionieri, e li restituisci alla primitiva libertà? Chi sei tu che con la tua splendida luce divina inondi coloro che sono accecati nelle tenebre dei peccati?". Anche tutte le legioni dei demoni scosse da una identica paura, nel terrore della loro confusione, gridarono ad una sola voce: ".. Il mondo terrestre .. finora ci è sempre stato soggetto e pagava i tributi in nostro favore, non ci ha mai trasmesso un uomo morto di questo genere." .. Chi sei dunque tu che hai passato i nostri confini così intrepido, che non soltanto non temi i nostri supplizi, ma cerchi pure di liberare tutti dalle nostre catene? Forse tu sei quel Gesù del quale diceva il nostro principe, Satana, che, dopo la tua morte in croce, avresti ricevuto il potere su tutto il mondo". [3]
[3] O principe Satana, detentore delle chiavi degli inferi, .. autore della morte e fonte di ogni superbia, .. quelle tue ricchezze che avevi acquisite per mezzo dell'albero della prevaricazione e della perdita del paradiso, ora le hai perdute per mezzo dell'albero della croce. .. Il re della gloria disse all'Infero: "Il principe Satana sarà sotto il tuo potere per tutti i secoli in luogo di Adamo e dei suoi figli, i miei giusti". .. E stendendo la sua mano il Signore disse: "Venite a me, tutti voi, miei santi, che portate la mia immagine e somiglianza. Voi che siete stati dannati a causa dell'albero, del diavolo e della morte, vedete ora il diavolo e la morte dannati a causa dell'albero". [3]
[3] Tutti i santi .. dissero all'unisono: ".. Signore, come hai posto in cielo il titolo della tua gloria e in terra hai eretto la tua croce come titolo della redenzione, così poni nell'Infero il segno della vittoria della tua croce [cioè ha fatto il segno della croce, o ha lasciato lì fisicamente la croce? ndJB], affinché più non domini la morte". Stendendo la sua mano, il Signore fece il segno della croce sopra Adamo e sopra tutti i suoi santi e, tenendo la destra di Adamo, salì dagli inferi seguìto da tutti i santi. [3]
[3] Dopo, anche il profeta Michea esclamò dicendo: "Quale Dio è come te, Signore, che tolga le iniquità e rimuova i peccati? Ed ora tu trattieni la tua ira dimostrando così che tu sei spontaneamente misericordioso, ci perdoni e hai misericordia di noi, assolvi tutte le nostre iniquità e hai immerso tutti i nostri peccati nelle profondità del mare, come avevi giurato ai nostri padri negli antichi giorni. [3]
[3] "Io sono Enoc e sono stato traslato qui per mezzo della parola del Signore. Questo qui con me è Elia tesbita che è stato assunto con il carro di fuoco. Fino ad ora non abbiamo gustato la morte, siamo invece mantenuti fino all'avvento dell'anticristo per combattere contro di lui con prodigi e segni divini, essere poi uccisi da lui a Gerusalemme ed infine, dopo tre giorni e mezzo, essere nuovamente assunti vivi tra le nubi". [3]
[4] Rabbi Adda, rabbi Finee e rabbi Egia, i tre uomini che erano venuti dalla Galilea a testimoniare di avere visto Gesù assunto in cielo, .. davanti ai sacerdoti e leviti convocati al consiglio del Signore, dissero: "Mentre noi venivamo dalla Galilea verso il Giordano, ci si fece incontro una moltitudine di uomini vestiti di bianco, che prima erano morti e tra essi abbiamo visto anche Carino e Leucio." .. Essi risposero dicendo: "Siamo risorti con Cristo dagli inferi. .. A noi infatti dallo stesso Signore è stato ordinato di camminare per un determinato tempo lungo le sponde del Giordano e sui monti, e di non farci vedere da tutti né parlare con tutti, ma solo con coloro ai quali piacerà a lui. Anche ora non avremmo potuto né parlare né apparire a voi, se non ci fosse stato permesso dallo Spirito santo"". .. Allora Caifa e Anna dissero al consiglio: ".. Se si dimostrerà vero che Carino e Leucio sono vivi nel corpo e se noi li potremo contemplare con i nostri occhi, vuol dire che è proprio vero ciò che questi hanno testimoniato". . .. Mandarono dunque a loro, Nicodemo, Giuseppe e i tre rabbini galilei che li avevano visti, affinché li pregassero di venire da loro. Questi andarono, percorsero tutta la regione del Giordano e i monti, ma non trovandoli se ne stavano ritornando. .. Quand'ecco improvvisamente apparire dal monte Amalech una grande moltitudine che scendeva: erano quasi dodicimila uomini risorti con il Signore. Pur riconoscendone molti, non poterono parlare con loro a causa del timore e della apparizione angelica; se ne stavano quindi a guardare e a sentire da lontano quelli che camminavano salmodiando. [4]
[4] Carino e Leucio fecero dei segni con le mani affinché fosse dato loro un rotolo di carta e l'inchiostro. Si comportarono così perché lo Spirito santo non aveva loro permesso di parlare con essi. Dati a ognuno dei fogli di carta, li separarono l'uno dall'altro in camere distinte. Dopo aver fatto con le dita il segno della croce di Cristo, essi principiarono a scrivere ognuno nel suo rotolo; e quand'ebbero finito, quasi all'unisono esclamarono nelle loro camere: "Amen". Alzatisi, Carino diede il suo foglio a Anna e Leucio a Caifa, poi si salutarono e uscirono ritornandosene ai loro sepolcri. Allora Anna e Caifa aprirono il rotolo di carta e presero a leggere ognuno per conto proprio. Ma tutto il popolo se l'ebbe a male; tutti gridavano: "Leggeteci questi scritti pubblicamente! Dopo che saranno stati letti li conserveremo affinché questa verità di Dio non sia mutata in una falsità dall'accecamento degli immondi e bugiardi". Allora Anna e Caifa, tremanti, diedero il rotolo di carta a rabbi Adda, a rabbi Finee e a rabbi Egia che erano venuti dalla Galilea e avevano annunziato che Gesù era stato assunto in cielo: e tutta la moltitudine degli Ebrei confermò loro la sua fiducia affinché leggessero questo scritto. Ed essi lessero il foglio di carta contenente queste cose. [4]
[4] I santi di Dio udivano la discussione tra Satana e l'Inferno. Sebbene essi non si conoscessero ancora reciprocamente, erano ormai già in procinto di conoscersi. [Più avanti dirà «Allora i santi patriarchi e profeti incominciarono a conoscersi l'un l'altro e a parlare ognuno delle proprie profezie.»] .. Corsero tutti dal padre Adamo e si radunarono in quel posto attorno a lui. Vedendo tutta quella moltitudine, il padre nostro Adamo prese a osservare accuratamente se tutti erano stati procreati da lui nel mondo. E guardando tutto all'intorno gli astanti, versava lacrime amarissime e volgendosi a suo figlio Set, disse: "Figlio Set, racconta ai santi patriarchi e profeti quanto ti aveva detto il custode del paradiso, allorché ti avevo mandato da lui a prendere dell'olio della misericordia per ungere il mio corpo malato". [4]
[4] Satana ebbe paura e cercò una via di scampo. Ma non gli fu possibile perché l'Inferno e i suoi ministri lo tenevano nell'inferno avvinto e vigilato da ogni parte, e gli dicevano: "Di che hai paura? Noi non ti lasciamo uscire di qua, in alcun modo. Ricevi queste cose, delle quali sei ben degno, da colui contro il quale tu combatterai ogni giorno; in caso contrario, sappi che sarai da lui incatenato e assoggettato alla mia vigilanza". [4]
[4] Venne un uomo, avente l'aspetto di un ladro, che portava una croce sulle spalle e dal di fuori gridava, dicendo: "Apritemi affinché io possa entrare". Satana gli dischiuse un poco la porta introducendolo nell'interno del recinto, e subito la chiuse alle sue spalle. Tutti i santi lo videro splendente, e subito gli domandarono: "Il tuo aspetto è quello di un ladro. Indicaci che cos'è che tu porti sulla schiena". Egli rispose umilmente: "Veramente sono stato un ladro in tutto e per tutto, e gli Ebrei mi appesero a una croce con il mio Signore Gesù Cristo, figlio del Padre altissimo. Io poi sono venuto qui prima di lui: egli stesso viene subito dopo di me". Allora il santo David, acceso d'ira contro Satana innalzò forte la voce proclamando: "Apri, abiettissimo, le tue porte, affinché entri il re della gloria". Similmente insorsero contro Satana tutti i santi di Dio e volevano afferrarlo e dividerlo tra loro. .. Ed ecco il Signore Gesù Cristo venire nello splendore di una luce eccelsa, mansueto, grande e umile, portando in mano una catena: la avvinse al collo di Satana, gli legò le mani dietro la schiena, lo scaraventò all'indietro nel Tartaro e gli mise il suo santo piede sulla gola, dicendo: "Per tutti i secoli hai fatto tanti mali, non ti sei arrestato in alcun modo. Oggi ti affido al fuoco eterno". E chiamato immediatamente l'Inferno, gli ordinò: "Prendi questo pessimo e perverso soggetto e tienilo sotto la tua custodia fino al giorno in cui te l'ordinerò io". Egli lo prese dai piedi del Signore e piombò con lui nel profondo dell'abisso. .. Allora il Signore Gesù, salvatore di tutti, mitissimo e pio, salutò benevolmente Adamo. .. Il padre Adamo si prostrò ai piedi del Signore e alzatosi baciò le sue mani e pianse dirottamente testimoniando a tutti e dicendo: "Ecco le mani che mi hanno plasmato!". .. Allora la nostra madre Eva, si prostrò allo stesso modo ai piedi del Signore e alzatasi baciò le sue mani, versò copiose lacrime, testimoniando a tutti e dicendo: "Ecco le mani che mi hanno plasmato!". .. Allora il Salvatore esaminò tutto attentamente e diede un morso all'Inferno. [?! ndJB] Poi con rapidità, ne gettò una parte nel Tartaro e una parte portò seco in alto. Allora tutti i santi di Dio pregarono il Signore di lasciare presso gli inferi il segno della vittoria, cioè la santa croce, affinché i perversi suoi ministri non riescano a trattenere come colpevole uno che è stato assolto dal Signore. E così avvenne. Il Signore pose la sua croce in mezzo all'inferno quale segno di vittoria, e vi rimarrà in eterno. Poi siamo usciti tutti di lì con il Signore, abbandonando nel Tartaro Satana e l'Inferno. A noi e a molti altri fu ordinato di risorgere con il corpo per rendere nel mondo testimonianza della risurrezione del Signore nostro Gesù Cristo e di quanto è avvenuto negli inferi. [4]
La versione proposta del Vangelo di Nicodemo è la condensazione della recensione greca A ("..", o un testo di congiunzione contenuto fra parentesi quadre, indica un passaggio rimosso) con integrazioni provenienti da:
[1] papiro copto di Torino;
[2] recensione latina;
[3] recensione latina A;
[4] recensione latina B.
I passaggi sostituiti sono racchiusi fra due marcatori, ad es:
testo originale [1] testo tratto dal papiro copto [1] continuazione del testo originale.
I passaggi integrativi (differenze nella traduzione, parti omesse, ecc.) sono virgolettati in parentesi graffa, ad es:
testo originale {«passaggio integrativo tratto dal papiro copto» [1]} continuazione del testo originale.
VANGELO DI PIETRO - versione condensata
[Gesù crocefisso] taceva quasi che non sentisse alcun dolore. [Quando uno di quelli crocefissi con lui, rimproverò i soldati che si facevano beffe di Gesù, essi] indignati contro di lui, ordinarono che non gli fossero spezzate le gambe e così morisse tra i tormenti. [Infine] il Signore gridò, dicendo: "Forza mia, forza mia, mi hai abbandonato!". E mentre così diceva, fu assunto.
.. Gli scribi, i farisei e gli anziani .. ebbero paura e andarono da Pilato supplicandolo e dicendo: "Dacci dei soldati affinché la sua tomba sia vigilata. .. Che non capiti che vengano a rubarlo i suoi discepoli, il popolo creda ch'egli sia risorto dai morti e ci faccia del male".
Pilato diede loro il centurione Petronio con dei soldati per vigilare la tomba; .. i soldati rotolarono una gran pietra, la posero sulla porta della tomba e vi impressero sette sigilli; quivi drizzarono poi una tenda e montarono la guardia.
.. Ma durante la notte nella quale spuntava il giorno del Signore, mentre i soldati montavano la guardia a turno, due a due, risuonò in cielo una gran voce, [36] videro aprirsi i cieli e scendere di lassù uomini, in un grande splendore, e avvicinarsi alla tomba. La pietra che era stata appoggiata alla porta rotolò via da sé e si pose a lato, si aprì il sepolcro e vi entrarono i due giovani.
A questa vista quei soldati svegliarono il centurione e gli anziani, anch'essi, infatti, stavano di guardia; e mentre spiegavano loro quanto avevano visto, scorgono ancora tre uomini uscire dal sepolcro: i due reggevano l'altro ed erano seguiti da una croce; la testa dei due giungeva al cielo, mentre quella di colui che conducevano per mano sorpassava i cieli. Udirono dai cieli una voce che diceva: "Hai tu predicato ai dormienti?". E dalla croce si udì la risposta: "Sì!".
.. E mentre ancora stavano ragionando, apparvero nuovamente i cieli aperti ed un uomo scese ed entrò nella tomba. A questa vista, il centurione e quelli che erano con lui si affrettarono, nella notte, da Pilato, lasciando il sepolcro che avevano vigilato e, grandemente agitati, spiegarono tutto quanto avevano visto e dissero: "Veramente era figlio di Dio!".
Pilato rispose: "Io sono puro dal sangue del figlio di Dio, siete voi che avete deciso così".
Tutti poi si accostarono pregando e supplicandolo affinché ordinasse al centurione e ai soldati di non dire a nessuno le cose viste. Dicevano: "Per noi, infatti, è meglio essere colpevoli davanti a Dio del più grande peccato, che non cadere nelle mani del popolo ebraico ed essere lapidati". Pilato dunque ordinò al centurione e ai soldati di non dire nulla.
All'alba del giorno del Signore, Maria Maddalena, discepola del Signore, che per timore degli Ebrei - che bruciavano d'ira, - non avendo fatto alla tomba del Signore quanto solevano fare le donne per i morti da loro amati, prese con sé le amiche e andò alla tomba dove era stato posto. Esse temevano di essere viste dagli Ebrei, e dicevano: "Se nel giorno in cui fu crocifisso non abbiamo potuto piangere e lamentarci battendoci il petto, facciamolo ora almeno alla sua tomba.
.. Quando giunsero, trovarono il sepolcro aperto. Avvicinatesi, si chinarono e videro un giovane seduto in mezzo al sepolcro: era bello e vestito di una risplendentissima stola; disse loro: "Perché siete venute? Chi cercate? Quello, forse, che fu crocifisso? E' risorto e se n'è andato. Se non ci credete, chinatevi e guardate il luogo dove giaceva: non c'è più! E' infatti risorto e se n'è andato là donde era stato mandato". Allora le donne fuggirono impaurite. Era l'ultimo giorno degli azzimi. ..