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vedi anche la doppia raccolta e l'antologia in formato tascabile
Questo Luglio annega di pioggia: scrosci, tuoni, lampi, e viene giù
lacrimando il cielo in terra. Brilli ancora, sole, di lassù?
Le cascate dalle grondaie, tracimando si riversano
per le strade impaludate, c'è chi corre e chi.. non corre più.
RAP!
Stoppie su terra bruciata, rami spezzàti, scheletri d'arbusto. (Hah!)
Aridi letti di torrenti, tegole marce di nero. (Nero!)
Tronchi soffocàti da parassiti rampicanti, pietre e muraglie..
Ecco dove battono, le lacrime del cielo!
Ti odio, pioggia. Sì: ti odio davvero!
Cancelli di grigio il mio cielo azzurro, sporchi le nuvole, inghiotti il mio sole
- giallo e tiepido, che sa di primavera.
T'inzuppi di odori che rubi alla natura.
Infradici gli aghi degli abeti e dei pini. Carichi i colori. Intensifichi emozioni.
Trasformando ogni strada in un rivolo. Allagando ogni prato - e il mio spirto tormentato.
Piove.. (E' una vita che piove su di noi.)
E batti, incessante, sul mio capo: inumidisci le vesti, permeando fin la pelle.
Qui giaccio, crocefisso da me stesso, su questo prato spoglio
- pozza di sconforto che odora (acre!) di terriccio bagnato,
e che mi schizza d'argilla ad ogni goccia che cade..
Giù, come i capelli impastati dall'acqua con un cuscino di foglie rossastre - dormirò.
[Madre Natura mi regge il capo, amorevole con questo figliolo suo sperduto, provvedendomi l'unico
conforto mentre la pioggia mi violenta l'anima, torturandola impietosa, / incessante goccia dopo goccia.
Nudo. E il sangue mio fluisce urlando nelle vene rigonfie, che risaltano sulle membra: mitragliate dalle
lacrime celesti, / fumanti nell'aria umida e gelida che mi intirizzisce nel profondo. Lo spirito agonizza,
e muore. E il corpo lo segue, cieco, abbandonandosi definitivamente all'abbraccio della terra.]
E ancora piove. Nulla è cambiato: piove.
Piove.. (E' la vita che piove su di noi..)